Il Growth Hacking è un particolare processo di sperimentazione sul prodotto/servizio e suoi canali di marketing necessario a far crescere efficacemente un determinato business.
La sperimentazione avviene rapidamente e permette di avere uno specifico obiettivo di crescita.
È importante che ogni azienda o startup abbia quindi un focus sulla sua crescita.
Perché sperimentare sia sul prodotto che sui canali di marketing?
Perché sia il prodotto sia il marketing sono le facce della stessa medaglia!
La nascita del Growth Hacking
Il Growth Hacking nacque il 26 luglio del 2010 da un’idea del Sig. Sean Ellis, il quale pubblicò un post intitolato “Find a Growth Hacker for your startup” nel suo blog personale.
Il processo si basa su tre canali:
– Sviluppo del prodotto;
– Marketing Digitale;
– Analisi dei dati.
Tra le tre parti ci deve essere un lavoro di sviluppo costante.
Il Sig. Ellis sostiene che sia necessario fare marketing sin dal momento in cui il prodotto/servizio viene sviluppato e non solo dopo averlo creato.
Inoltre non si deve analizzare i dati in fretta e furia, ma bisogna studiarli accuratamente nei minimi dettagli.
Il Growth Hacking si basa anche su tre pilastri:
- Marketing e Prodotto che viaggiano di pari passo;
- Approccio 100% data-drive per studiare i dati e pensare come sviluppare la campagna marketing, in base al prodotto/servizio sviluppato. Questo permetterà di comprendere se modificare il prodotto/servizio o la campagna marketing per innalzare i suoi punti di forza;
- Sperimentazione continua, testando ogni singola scelta e non ragionandoci troppo.
La sperimentazione continua
La sperimentazione continua si basa su 4 fasi:
- La fase di ideazione, attraverso il momento di brain storming tra le varie persone coinvolte nella realizzazione e nel sviluppo del prodotto e della campagna di marketing;
- La fase di prioritizzazione, necessaria a comprendere quale o quali attività svolgere per prima/prime e per quale motivo;
- La fase di esecuzione per l’avvio di quanto esteso nella fase di ideazione e di prioritizzazione;
- La fase di analisi per comprendere l’andamento del prodotto sviluppato e della campagna di marketing utilizzata.
Ovviamente la fase di sperimentazione sarà lunga in base al budget e al tempo che si vuole dedicare.
Il Funnel dei Pirati
Altro punto fondamentale del Growth Hacking è il flusso dell’utente, chiamato anche Funnel dei pirati.
Tale funnel è caratterizzato da 6 passaggi:
- Awareness: la fase di scoperta della nostra azienda o della nostra startup da parte del visitatore;
- Acquisition: la fase di iscrizione del visitatore, il quale si trasforma in utente;
- Activation: la fase in cui l’utente, dopo l’iscrizione, inizia ad utilizzare il prodotto/servizio e diventa così attivo;
- Retention: la fase in cui l’utente utilizzo maggiormente il prodotto/servizio.
In questa fase è importante l’email marketing, ma attenzione alla raccolta dei lead che si raccolgono!
Alcuni lead possono abbassare il tasso si click e di conservazione.
Si deve quindi effettuare un testing continuo, cambiare il corpo dell’email, cambiare il target di riferimento, utilizzare i segmenti per comunicare in modo differente; utilizzare l’automazione. - Revenue: la fase in cui l’utente si trasforma in cliente e paga il prodotto. Questa fase è di grande importanza perché il cliente può diventare “ambassador” e quindi parlare del nostro prodotto/servizio agli altri.
- Referral: la fase in cui si visualizzano le dinamiche di virtualità.
Strumenti utili per l’analisi
Alcuni strumenti utili per comprendere l’interesse verso un determinato prodotto/servizio, strumenti utilizzati proprio nel processo di sperimentazione del Growth Hacking sono:
- GOOGLE TRENDS: che permette di comprendere l’interesse su un determinato ambito e quali sono gli argomenti correlati all’ambito da noi sviluppato.
- ANSWER THE PUBLIC: che permette di comprendere come approfondire un determinato argomento in base alle domande poste da altri utenti. Gli argomenti e le domande vengono estratte dalla ricerca in Internet, ricerca effettuata dagli utenti.
- WORD TRACKER: che permette di conoscere quali sono le parole correlate ad un principale argomento e di capire il suo volume di ricerca.
- HYPERSUGGEST: che permette di trovare le parole chiavi e le informazioni correlate per Canale YouTube e per e-commerce.
Il Growth Hacking è quindi una metodologia che consiste nel testare differenti soluzioni attraverso rapidi esperimenti.