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Caro Cliente ti spiego …

comincio sempre i miei post e articoli con questa frase perché la parte che amo di più del mio lavoro è proprio la possibilità di spiegare, approfondire e discutere di tecnologia con chi non è un esperto del settore, ma ha comunque bisogno di comprenderne i meccanismi. Il mio pubblico è composto da imprenditori, amministratori e dirigenti, persone che devono capire per poter prendere decisioni strategiche. Sta a noi tecnici tradurre questi concetti complessi nel loro linguaggio, non possiamo aspettarci che siano loro ad adattarsi al nostro.

Perchè Carmelo Miano l’ha fatto? Perchè ha violato sistemi istituzionali per carpire dati? Perchè li teneva nel suo archivio senza trarne profitto?

Perchè Carmelo Miano è un “White Hat” un hacker etico, un cattivo ma buono, potrebbe aver agito per diverse ragioni, basate su una combinazione di fattori etici, tecnici o personali. Anche se non sono a conoscenza delle specifiche motivazioni di Carmelo Miano, generalmente ci sono alcuni motivi comuni per cui hacker etici agiscono in questo modo:

Smania di ricerca di vulnerabilità: Spesso, gli hacker etici vogliono dimostrare che certi sistemi informatici o reti non sono sicuri come sembrano, portando all’attenzione delle aziende o delle istituzioni le vulnerabilità prima che vengano sfruttate da hacker malevoli.

Passione per la sicurezza informatica: Molti lo fanno per una pura passione e curiosità nel capire come funzionano i sistemi e come possono essere migliorati. Scoprire vulnerabilità e dimostrarne l’esistenza è una sfida intellettuale.

Contributo sociale: In alcuni casi, può esserci un intento altruistico, come la volontà di proteggere dati sensibili e aumentare la consapevolezza pubblica su problemi di sicurezza informatica. Questo approccio è comune tra chi si definisce “hacktivista”.

Sfida personale: A volte, l’atto di hackerare un sistema può essere una sfida personale, una dimostrazione di abilità tecnica o un modo per mettere in pratica le proprie competenze senza intenzioni maligne.

Sperimentazione o apprendimento: Gli hacker, specialmente i giovani, spesso iniziano come autodidatti, imparando attraverso prove e tentativi. In alcuni casi, potrebbero agire per pura curiosità tecnica o per migliorare le proprie capacità.

Ovviamente queste sono mie opinioni, potrebbe aver agito per una combinazione di queste motivazioni, ma senza dettagli specifici sulle sue dichiarazioni, è difficile dire con certezza cosa lo abbia spinto.

Questo argomento introduce un altro cenno che vorrei fare sui protagonisti delle attività hacker nel cyberspazio…

Criminali informatici

Agenzie di intelligence

Hacktivisti

Terroristi

White Hat

Di chi vuoi che parliamo?

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