La compliance digitale diventa oggi un pilastro strategico per affrontare un panorama di minacce sempre più evolute. L’aumento previsto degli attacchi cyber guidati dall’IA nel 2026, confermato anche da Google, rende indispensabile un cambio di mentalità e di approccio nella sicurezza aziendale.

Caro Cliente ti spiego… oggi parliamo della tendenza annunciata e confermata anche da Google sull’incremento degli attacchi Cyber nel prossimo 2026, una tendenza in crescita incrementata dai sistemi AI utilizzati per scopi di attacco alle infrastrutture.

Mi ha davvero colpito leggere il nuovo rapporto di Google sulla cybersecurity per il 2026. Dobbiamo prepararci tutti, perché quello che sta per accadere nel mondo digitale è davvero allarmante!

Immagina l’Intelligenza Artificiale non più come un assistente, ma come l’arma segreta dei cyber criminali. Sembra un film di fantascienza, vero? Eppure è esattamente lo scenario che Google sta descrivendo.

Cosa sta succedendo: L’IA diventa il nuovo “cattivo” della cybersecurity. Google lancia un campanello d’allarme che non può essere ignorato: Nel 2026, l’IA sarà lo strumento standard per gli attacchi informatici, sistemi che pensavamo intoccabili (come ambienti cloud e infrastrutture industriali) sono ora vulnerabili.

Non basta più difendersi “come sempre” – serve un approccio completamente nuovo.

La risposta europea: La direttiva NIS2

Come sai, di fronte a uno scenario di minacce sempre più complesse e potenziate dall’IA, l’Europa non è rimasta ferma. La Direttiva NIS2 rappresenta infatti uno dei più importanti interventi normativi degli ultimi anni in materia di sicurezza informatica, e segna un’evoluzione netta rispetto alla precedente NIS1.

NIS2 non si limita a “mettere ordine” o a definire nuovi adempimenti burocratici: la sua logica è strategica, non amministrativa. L’obiettivo è creare un livello minimo comune di sicurezza per protegtere l’intero ecosistema europeo, sapendo che oggi attacchi sempre più automatizzati e intelligenti possono colpire chiunque, anche indirettamente.

1. Amplia la protezione oltre i servizi tradizionali

La prima grande novità è l’estensione del perimetro. Non si parla più solo di energia, trasporti o telecomunicazioni: la NIS2 abbraccia settori come servizi cloud, data center, produzione industriale, gestione dei rifiuti, chimica, alimentare, dispositivi digitali, servizi professionali critici e molti altri.

Il messaggio è chiaro: qualsiasi settore che, se colpito, può generare impatti significativi su cittadini, imprese o supply chain diventa essenziale.

Questo approccio riflette la struttura moderna delle infrastrutture europee, sempre più interconnesse e dipendenti dal digitale.

2. Copre sia l’ambiente digitale che quello fisico

Un altro punto chiave è la visione olistica della sicurezza. NIS2 non considera più la cyber security come un tema puramente informatico. La direttiva richiede di proteggere:

  • reti e sistemi informativi
  • ambienti fisici e accessi ai locali critici
  • dispositivi OT e ICS
  • infrastrutture cloud e virtualizzate
  • fornitori e catene di approvvigionamento

In altre parole, digitale e fisico vengono trattati come un unico ecosistema operativo, perché è così che funzionano oggi gli attacchi: ibridi, trasversali, in grado di sfruttare punti deboli in entrambe le dimensioni.

3. Introduce responsabilità concrete per le aziende

La vera rivoluzione, però, riguarda la governance. NIS2 attribuisce responsabilità chiare e formali al top management: amministratori e dirigenti devono garantire che le misure di sicurezza siano adeguate, documentate e periodicamente verificate.

Non si tratta più di un tema “delegabile all’IT”, ma di una responsabilità organizzativa:

  • obbligo di formazione per i vertici
  • supervisione diretta dei rischi cyber
  • responsabilità personali in caso di mancata conformità grave
  • obblighi stringenti di reporting e gestione degli incidenti

Questo rappresenta un cambio culturale profondo: la sicurezza non è più un aspetto tecnico, ma un elemento di governance che impatta strategia, continuità operativa e reputazione.

Cosa significa per te e la tua azienda?

Adeguarsi alla NIS2 e prepararsi alle nuove minacce potenziate dall’IA non è soltanto una questione di conformità normativa: è un’opportunità strategica per trasformare la sicurezza in un vero vantaggio competitivo.

Oggi, infatti, la resilienza non è più un “costo”, ma un fattore distintivo che permette alle aziende di lavorare con continuità, proteggere i clienti, vincere gare e accedere a partnership di livello superiore.

Per farlo, servono alcuni passaggi chiave, questa è la roadmap che seguiamo approcciando le attività di compliance sui nostri clienti, ogni percorso va personalizzato ma se ti serve un approccio operativo preoccupati principalmente di questi punti:

1. Mappatura degli asset: sapere davvero cosa devi proteggere

Il primo passo è capire quali sono i tuoi asset critici. E questo va oltre i server e i computer in ufficio.

Molte aziende scoprono, solo dopo un incidente, di avere sistemi “dimenticati”, servizi cloud mai mappati, ambienti virtualizzati non monitorati, o componenti IA che operano senza una visione chiara dei loro privilegi.

Una mappatura efficace deve includere:

  • sistemi tradizionali e macchine operative
  • ambienti virtualizzati, cluster, container, hypervisor
  • servizi cloud e SaaS utilizzati da team o fornitori
  • agenti e modelli IA che automatizzano processi critici
  • dispositivi OT e infrastrutture ibride fisico-digitali

Ciò che non conosci non lo puoi proteggere.

La NIS2 pone grande enfasi proprio su questo: visibilità, inventario, controllo.

2. Gestione del rischio: aggiornare i modelli di sicurezza al 2026

La gestione del rischio non è più un esercizio teorico, ma uno strumento operativo.

Con minacce sempre più intelligenti e automatizzate, i modelli di protezione devono essere aggiornati e basati su scenari realistici.

  • introdurre scenari di attacco avanzati, inclusi quelli guidati dall’IA
  • valutare l’interconnessione tra IT, OT, cloud e supply chain
  • prevedere attacchi ibridi, fisici e digitali
  • definire priorità operative chiare in caso di incidente
  • integrare sistemi di monitoraggio intelligenti e automazione controllata

La NIS2 chiede proprio questo: un risk management continuo, documentato e verificabile, non un documento da aggiornare una volta l’anno.

E soprattutto richiede governance integrata: IT, sicurezza fisica, procurement, direzione e fornitori devono collaborare.

La sicurezza non è più un opzione.

3. Formazione e consapevolezza: la sicurezza parte dalle persone

Anche in uno scenario dominato dall’IA, il fattore umano resta determinante.

La direttiva NIS2 introduce obblighi specifici di formazione per i vertici aziendali e incoraggia programmi strutturati per il personale.

Perché?

Perché un team formato:

  • riconosce prima gli attacchi
  • riduce gli errori e le esposizioni
  • sa seguire le procedure corrette in situazioni critiche
  • favorisce una cultura proattiva, anziché reattiva

Creare consapevolezza significa trasformare ogni dipendente in un punto di forza della difesa aziendale, non in una vulnerabilità.

In sintesi

Prepararsi non vuol dire “fare compliance”, ma alzare il livello di sicurezza di tutta l’organizzazione. È un percorso che richiede metodo, visione e continuità, ma che permette alla tua azienda di affrontare il futuro – e l’IA offensiva – con maggiore solidità operativa e competitiva.

La vera sfida: Da difesa passiva a resilienza strategica

La vera sfida non è più limitarsi a proteggere i sistemi quando l’attacco è già in corso, ma costruire una forma di resilienza che diventi parte integrante della strategia aziendale. La sicurezza non può essere vista come un intervento tecnico o un insieme di procedure da applicare in caso di emergenza: oggi rappresenta un fattore competitivo, un elemento che permette alla tua azienda di operare con continuità, affidabilità e credibilità in un contesto in cui le minacce digitali evolvono più velocemente dei modelli di difesa tradizionali.

In questo senso, la NIS2 non deve essere percepita come un vincolo o un ulteriore adempimento burocratico, ma come l’occasione per riorganizzare i processi interni, rafforzare la governance e portare la sicurezza al centro delle decisioni strategiche. È uno strumento che ti permette di anticipare le minacce anziché subirle, di migliorare il livello di maturità della tua infrastruttura e di posizionarti un passo avanti rispetto a competitor meno preparati.

La resilienza strategica, quindi, non è un semplice aggiornamento tecnologico: è un cambio di mentalità. Significa costruire un’azienda capace di adattarsi, rispondere e continuare a operare anche quando l’ambiente digitale diventa ostile. E questo, oggi, rappresenta uno dei vantaggi più significativi che puoi garantire al tuo business e ai tuoi clienti.

Cosa ne pensi? Sei pronto a ripensare la tua strategia di cybersecurity?

Conclusione: perché ONXD può essere il tuo alleato strategico

In un contesto in cui la sicurezza informatica evolve alla stessa velocità delle minacce e in cui normative come la NIS2 richiedono un cambio di mentalità prima ancora che di tecnologia, avere un partner competente e affidabile non è più un’opzione, ma una necessità. È qui che entra in gioco ONXD.

ONXD nasce con un obiettivo preciso: trasformare la cybersecurity da semplice misura difensiva a leva strategica per la crescita delle aziende. L’approccio non è mai soltanto tecnico, ma integrato: governance, processi, persone e tecnologie vengono trattati come un unico ecosistema, perché la resilienza è un risultato che si costruisce su tutti questi piani contemporaneamente.

Grazie alla combinazione di competenze specialistiche, visione consulenziale e capacità di realizzare soluzioni operative concrete, ONXD aiuta le organizzazioni a comprendere il proprio livello di maturità, identificare le aree critiche e implementare modelli di protezione realmente efficaci. Che si parli di adeguamento alla NIS2, gestione del rischio, architetture cloud, difesa proattiva o formazione dei team, l’obiettivo resta sempre lo stesso: dare all’azienda gli strumenti per essere più forte, più consapevole e soprattutto più pronta ad affrontare gli scenari futuri.

Affidarsi a ONXD significa scegliere un partner che sa interpretare le minacce emergenti, guidare il cambiamento e costruire percorsi di sicurezza su misura, capaci di evolvere con il business. È la differenza tra reagire agli attacchi e anticiparli, tra subire la complessità e trasformarla in un vantaggio competitivo.

In un mondo in cui la resilienza non è più optional, ma condizione essenziale per crescere, ONXD si propone come il punto di riferimento per accompagnare le aziende verso una sicurezza moderna, dinamica e strategica. Perché oggi più che mai, essere protetti significa essere pronti.

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