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Recentemente ci sono stati una vera e propria ondata di investimenti da parte di Facebook, Google, Amazon, Apple e di moltissime start-up, per progettare chip per l’Intelligenza Artificiale sempre più specializzati, pensati per eseguire attività più velocemente e con un minore consumo energetico. L’obiettivo è avere chip che permettano di generare risultati dieci volte migliori di quelli raggiungibili attualmente con i chip tradizionali.

La decisione di creare i propri chip rappresenta una sfida a lungo termine per Nvidia, Intel e AMD, i principali produttori di processori grafici attualmente utilizzati.

Intel ha avviato una collaborazione con Facebook per portare sul mercato nella seconda metà dell’anno un chip per l’intelligenza artificiale. Il nuovo chip, afferma Intel, sarà compatibile con la maggior parte dei software di AI e promette di rendere meno dispendioso per le grandi aziende implementare applicazioni di intelligenza artificiale. Il chip è infatti capace di far girare in modo più efficiente – e quindi con meno consumo di hardware ed energia, algoritmi di machine learning appositamente istruiti.

Il prodotto abilita in particolare le operazioni note come inferenza. l’inferenza coinvolge i computer prendendo tutto ciò che viene insegnato loro allo scopo di produrre qualcosa di completamente nuovo. Dietro le quinte l’inferenza richiede molta potenza di calcolo per funzionare davvero, di conseguenza è necessario innovare l’hardware di calcolo trasformando i normali processori in velocissimi in chip sempre più efficienti per le AI.

Lightmatter, una piccola startup di Boston promette, con l’aiuto della fotonica, di far fare un salto enorme allo sviluppo dell’AI attraverso la creazione di chip ottici. Più specificamente, il chip di Lightmatter include un componente ottico chiamato interferometro Mach-Zehnder al posto della più comune unità moltiplicatore-accumulatore, o Mac. Lo scambio ha lo scopo di superare i limiti dei chip di oggi. L’idea è sufficientemente buona da aver attratto l’attenzione di Google. Lightmatter infatti ha da poco ricevuto il suo primo sostegno da un investitore aziendale: GV, il ramo di venture capital di Alphabet, la società madre di Google.

Di recente abbiamo visto che al MARS di Amazon è stato presentato proprio un innovativo chip per l’Intelligenza Artificiale. MARS è un evento, organizzato dal fondatore e CEO di Amazon Jeff Bezos, che abbraccia una visione ottimistica rivolta alle scoperte scientifiche. A MARS partecipano su invito esperti che operano in Robotica, Machine Learning, Automazione e Spazio affinché condividano nuove idee riguardanti questi settori che plasmeranno il futuro.

Il chip, sviluppato da Vivienne Sze nel suo laboratorio al MIT, promette di applicare l’Intelligenza Artificiale ad una moltitudine di dispositivi dove la potenza è limitata. I chip di Sze sono sia molto flessibili nel loro design, sia estremamente efficienti, caratteristiche cruciali in un settore così in rapido sviluppo.

La battaglia tra chipmaker si gioca, infatti, anche sui nanometri e sulla capacità di fare chip sempre più piccoli e potenti.

Nell’era dei Big Data siamo arrivati ad avere a disposizione computer sempre più potenti che permettono elaborazione, archiviazione ed analisi di quantità sempre maggiori di dati; nell’immediatezza garantita da connettività wireless e soluzioni di condivisione in cloud che garantiscono una memorizzazione virtualmente illimitata di dati e il loro utilizzo su diversi dispositivi, cresce il bisogno di innovare anche l’hardware di calcolo. Gli esempi di ricerca ed innovazione tecnologica applicati ai nuovi chip dimostrano che c’è spazio per un nuovo tipo di hardware che potrebbe accelerare l’impiego dell’intelligenza artificiale.

Il progetto di Intelligenza Artificiale di Gas.Net Group supporta le aziende, soprattutto del settore sanitario, nella gestione dei propri dati e nella condivisione di statistiche, andamenti ed informazioni con i propri clienti. Contattaci per conoscere le nostre esperienze di applicazione dell’Intelligenza Artificiale in ambito sanitario.

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