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L’emergenza della pandemia ha innegabilmente modificato le strategie delle aziende: se molte sono state costrette a ridurre gli investimenti, altre hanno comunque scelto di puntare sulla trasformazione digitale per potenziare la propria resilienza e guardare al futuro.

Con l’emergenza della pandemia, le aziende hanno compreso fino in fondo che cosa significhi dipendere dalla tecnologia per poter continuare a lavorare e a garantire un servizio ai clienti. Inoltre lo smart working, adottato da molte aziende come una necessità del momento, nei mesi si è consolidato come una modalità operativa nuova, alternata o sovrapposta a quelle precedenti.

In Europa, Medio Oriente e Africa sei aziende su dieci hanno trasformato la propria strategia IT proprio in conseguenza della pandemia, investendo su infrastrutture di networking virtualizzato, soluzioni capaci di aumentare l’agilità del business e spostando in cloud un maggior numero di attività.

Questa situazione senza precedenti ha premiato le aziende nelle quali un processo di trasformazione digitale era già in atto e spronato quelle ancora indecise a darne concreto impulso. L’emergenza pandemica ha, infine, fatto scattare un campanello d’allarme per tutte quelle imprese che non avevano ancora né iniziato, né preso in considerazione di avviare un percorso di cambiamento e innovazione tecnologica.

È evidente che non potrebbe esistere alcuna trasformazione digitale senza cloud computing.

Il cloud si è rivelato il fattore abilitante per affrontare la crisi poiché ha permesso alle aziende di restare operative durante la fase emergenziale, attraverso soluzioni pronte all’uso. Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, nel 2020 si è registrato un significativo aumento dell’adozione del Cloud da parte delle Pmi: 42% contro il 30% nel 2019. Una crescita significativa determinata in gran parte dagli effetti della pandemia. Il Cloud ha permesso alla stragrande maggioranza delle PMI di essere operative e mantenere attiva la relazione con i clienti.

Il SaaS è il protagonista, con una crescita del 46%. In particolare le applicazioni che più hanno interessato la rivoluzione cloud sono quelle dedicate alla gestione dei documenti, collaboration, e-commerce, e analisi dei dati.

I servizi Paas segnano un 22%, crescita guidata da Big Data Analytics a causa dell’aumento delle attività online (e quindi dei dati generati) nonché dalla necessità per tutti i settori di interconnettere i processi e monitorarli.

I servizi Iaas crescono del 16% con un forte incremento delle Virtual Machine per ambienti di produzione e del Container Management.

Anche il legacy aziendale sta subendo un’ondata di trasformazione verso il modello Cloud: l’11% delle grandi imprese non ha più un datacenter di proprietà in quanto quest’ultimo risiede in Cloud privato e/o pubblico, mentre un ulteriore 27% prevede di avanzare verso questa situazione migrando progressivamente tutto il legacy nei prossimi anni.

Creare una configurazione ibrida è ormai la via privilegiata per l’evoluzione dei sistemi informativi. Il 74% delle imprese infatti integra i servizi IaaS, PaaS e SaaS con i sistemi interni all’azienda in un ambiente di Hybrid Cloud, un trend che si sta consolidando: nel 54% dei casi si tratta del risultato di una scelta strategica volta a massimizzare i benefici delle due modalità di erogazione delle tecnologie, contro il 46% in cui l’Hybrid Cloud è invece il risultato di scelte contingenti realizzate nel tempo.

Il Cloud ha rappresentato una risposta efficace a molti dei problemi di operatività generati dal periodo di pandemia e i vantaggi sono stati messi maggiormente in evidenza:

  • Una metodologia di lavoro flessibile che prevede di lavorare in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, senza rinunciare all’interazione tra colleghi;
  • Enorme risparmio di costi, scalabilità e modularità;
  • Software sempre aggiornati e tecnologia all’avanguardia;
  • Maggiore sicurezza: la possibilità di mantenere dati e sistemi in ambiente protetti, costruiti per essere al sicuro da incidenti e attacchi, e manutenuti da persone specializzate.

Il Cloud ha rappresentato una risposta efficace a molti dei problemi di operatività generati dal periodo di lockdown e successivamente nel ritorno a una nuova normalità. Anche le realtà più scettiche hanno avuto l’opportunità di apprezzare i benefici del cloud, generando un picco nell’adozione di alcuni servizi. Tuttavia, si è trattato di una reazione all’emergenza, in cui le imprese hanno fatto di necessità virtù, e ora ci troviamo di fronte alla vera sfida. È necessario sfruttare questa nuova consapevolezza per costruire una visione di lungo periodo, che ponga il Cloud alla base delle strategie digitali tenendo in considerazione tutti gli elementi tecnici e organizzativi per garantire una trasformazione pervasiva ed efficace.

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